lunedì 30 novembre 2015

Matteo Renzi Si “riprende” Le 80 Euro. Ecco La Busta Paga Beffa Di Dicembre



Matteo Renzi prima ha fatto l’elemosina e poi una sorta di raggiro, per usare un eufemismo. Il nostro premier dopo aver illuso milioni di italiani rifilando il pacco degli 80 euro in più in busta paga per i redditi più bassi, vendendolo come fosse il petrolio, ha deciso di riprenderseli tutti. In un colpo solo e senza vasellina. Attenzione: nessuna tassa travestita. Nessuna furbata tra le nuove e incomprensibili imposte. Matteino nostro i soldi se li è ripresi sulle buste paga di dicembre. E lo ha anche scritto a caratteri cubitali tra le voci: “conguaglio bonus art. 1 DL6671”.
Bonus Renzi
Facciamo un passetto indietro. A maggio il premier introduce il bonus. Prevede l’erogazione di un importo fisso, pari a 80 euro, senza distinzioni, nella fascia tra gli 8.174 e i 24.000 euro di reddito annuo. Per Renzi chi guadagna 680 euro al mese e chi ne guadagna 2000 pari sono. Non avere la percezione del denaro porta a questo. Ma andiamo avanti. Per chi ha un reddito superiore ai 24.000 euro ma fino a 26.000 euro, il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro. In sostanza più guadagni e meno percepisci e oltre le 26.000 all’anno però non becchi una lira. La prima beffa? Chi guadagna sotto gli 8.174 euro per Renzi non esiste: 0 euro. Ma questo si sapeva da maggio. Quello che non si sapeva è che la concessione del bonus fosse sulle proiezioni reddituali del 2014 e non su quelle reali.
Il caso delle -640 euro in busta paga
Cosa vuole dire proiezioni reddituali? Se Marco Rossi è stato assunto a maggio 2014 e guadagna 900 euro lorde al mese (circa 780 nette), ha un reddito annuo di 10.800 euro. Un reddito che rientra nella fascia del bonus degli 80 euro del ‘nostro’ Renzi. E in quello dei ‘poveri’, ma questa è un’altra storia. Marco Rossi da maggio, ogni mese, sulla busta paga trova gli 80 euro sotto la voce “bonus art. 1 DL66/14”. In 8 mesi, grazie a Matteino nostro prende 640 euro in più. Invece che 780 euro al mese ne guadagna 860. Una svolta per la vita di Marco Rossi. Il problema è che 860 euro per 8 mesi fa 6.680 euro. Ecco la fregatura delle proiezioni reddituali. A maggio Renzi ha dato l’ordine di dare 80 euro a tutti quelli che guadagnano tra gli 8.124 e i 24.000 euro, dando due avvisi ai naviganti: a dicembre finisce la “pacchia” e controlli per verificare se qualcuno ha guadagnato indebitamente i 640 euro. E via i computer ad elaborare dati e inserire gli 80 euro nelle buste paga di chi guadagna 680 euro fino ai 2.000. La sorpresa l’hanno avuta a Natale coloro che hanno iniziato a lavorare a metà anno e non hanno fatto in tempo ad accumulare 12 mensilità, per rientrare nella fascia degli 8 mila euro (manco parlassimo di 30mila). Dopo l’ordine di dare gli 80 euro, Renzi ha dato quello di verificare che chi li ha ricevuti in questi mesi fosse in regola. Via ai computer. Ecco che chi ha iniziato a lavorare a maggio, o dopo, e non ha uno stipendio decente (oltre le 1300 euro) non è rientrato nella prima fascia. Renzi non ha pensato che un reddito si considera su un anno, calcolando quindi per ognuno l’intero ciclo, ma lo ha fatto da quando ha fatto entrare in vigore la legge sul bonus. Chi si è trovato con i conti ok, gli altri prima hanno avuto e poi hanno dovuto restituire. La colpa? Quella di essere riusciti a strappare un contratto (peraltro neanche dignitoso) solo a maggio o giugno. Ed è così che molti italiani la vigilia di Natale si sono trovate 640 euro trattenute sulla propria busta paga (in alto c’è quella di un grafico padovano che ha avuto per 8 mesi il bonus e a dicembre ha trovato la trattenuta dei 640 euro). Tra l’altro Renzi li ha dati a rate, ma dagli italiani li pretende (ingiustamente) in un colpo solo. Vi presento Matteo Renzi, colui che risolverà i problemi dell’Italia.

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